Il reddito di cittadinanza, anche denominato RDC, è compatibile sia con il godimento della Naspi che con altre forme di sostegno al reddito.
Oltretutto, si può svolgere attività lavorativa all’interno del nucleo familiare, fermo restando i limiti previsti.
Se il beneficiario del Rdc o un componente del nucleo familiare avvia un’attività di lavoro dipendente o autonomo o di impresa, è obbligato a comunicarlo, pena la decadenza, all’Inps entro trenta giorni dall’evento, tramite il modello SR181 Rdc/Pdc Com Esteso.
Solo per l’attività di lavoro autonomo e di impresa la comunicazione dovrà essere effettuata ogni trimestre, indicando il reddito percepito.
In merito alle agevolazioni, sono previsti sgravi contributivi per chi assume un beneficiario del Rdc.
L’importo dello sgravio è uguale alla differenza tra 18 mensilità del Rdc e quello già conseguito dal beneficiario, fermo restando un minimo di 5 mensilità.
Se si assumono donne e svantaggiati si potrà usufruire di una mensilità in più.
Inoltre, per chi avvia un’attività di lavoro autonomo o di impresa individuale entro 12 mesi dalla fruizione del beneficio, viene concesso un contributo addizionale pari a 6 mensilità di Rdc, fino ad un massimo di 780 euro mensili.
1 commento