Tra i fattori di rischio per i quali è fondamentale un’accurata valutazione da parte del datore di lavoro, troviamo le radiazioni ottiche sia naturali che artificiali.
Ai sensi del Capo V del Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008, si sottolinea, appunto l’importanza della valutazione dei rischi e come deve essere effettuata, stabilendo le prescrizioni minime di protezione, sia per gli occhi che per la cute, se esposte a radiazioni ottiche artificiali.
A livello internazionale si pone molta attenzione anche ai danni provocati dalle radiazioni naturali, ossia l’esposizione a radiazione solare ultravioletta per i lavoratori che operano all’aperto.
Tra le radiazioni ottiche artificiali (ROA), ritroviamo quelle coerenti che emettono in fase radiazioni tra loro, come il laser utilizzato, ad esempio, in campo medico, estetico, nelle telecomunicazioni e nell’informatica e quelle non coerenti che emettono radiazioni sfasate, come la saldatura, lampade per essicazione di inchiostri, forni di fusione dei metalli, ecc.
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