Quando si parla di atmosfere esplosive,
la prima cosa di cui occuparsi per valutare il rischio è il reperimento di informazioni circa le sostanze utilizzate, le quantità e le modalità d’uso, la presenza di gas, nubi, vapori combustibili, la descrizione dei processi lavorativi.
È quanto chiarito in una tesi riguardante la valutazione dei rischi per la presenza di atmosfere esplosive.
La parte preliminare nella valutazione del rischio riguarda anche il reperimento delle informazioni dalle schede dati di sicurezza (SDS) di sostanze e composti chimici.
È dovere di chi emette queste sostanze sul mercato di indicare sull’etichetta del prodotto la pericolosità e integrarlo con una scheda informativa in materia di sicurezza, aggiornata e redatta da un tecnico specializzato, ai sensi del Regolamento REACH e CLP.
A darne maggior rilievo è l’art. 290 del D.Lgs. 81/2008, ai sensi del quale i rischi di esplosione devono essere riportati nella valutazione dei rischi, tenendo conto di elementi come, ad esempio, la presenza di scariche elettrostatiche, fonti di accensione e l’entità degli effetti prevedibili.