Giovedì 6 febbraio 2020, un grave incidente ha causato la morte di due macchinisti delle Ferrovie dello Stato e 31 feriti tra i passeggeri.
Il treno Frecciarossa 100 AV 9565 è deragliato all’altezza di uno scambio in provincia di Lodi mentre viaggiava a 290 Km/h.
Da una prima analisi effettuata dalla Polizia, il problema sembrerebbe riguardare la manutenzione delle linee ferroviarie e del materiale rotabile, in quanto la causa potrebbe derivare da uno scambio montato o riparato male, oppure difettoso, ma non si esclude un errato segnalamento.
A tal proposito è opportuno richiamare le nuove disposizioni riguardanti lo sviluppo e il miglioramento della sicurezza delle ferrovie, attuate con Direttiva europea 216/798 e stabilite in Italia con Decreto Ministeriale 14 maggio 2019 N. 50, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 134 del 10 giugno 2019.
Il compito di apportare modifiche alle norme nazionali è stato affidato all’ANSFISA (L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) ed anche ad altre autorità nazionali.
Le nuove disposizioni si basano sui “metodi comuni di sicurezza” (Csm), cioè metodi atti a descrivere la valutazione dei livelli di sicurezza e il perseguimento di obiettivi e altri requisiti essenziali.
Il raggiungimento di “obiettivi comuni di sicurezza” (Cst), riguarda invece il raggiungimento necessario dei livelli minimi di sicurezza all’interno del sistema ferroviario nel suo complesso.
Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, insieme all’ANSFISA, è affidato il compito di perseguire l’obiettivo di mantenimento e miglioramento della sicurezza ferroviaria, allineandosi con le norme di Diritto Europeo e le norme internazionali e occupandosi in primis della prevenzione degli incidenti.