In materia di formazione per la sicurezza,
i principali soggetti formatori hanno rivolto un appello alle istituzioni a prendere atto che l’uso della modalità in videoconferenza si è dimostrato oltremodo efficace, ai fini della qualità dei corsi erogati.
Non solo, questa modalità ha consentito a numerosi A-Rspp e Coordinatori di perfezionare o completare il proprio percorso di studi, acquisendo nuove e migliori competenze, senza per questo imbarcarsi in costosi e stancanti viaggi per raggiungere la sede fisica indicata dal soggetto formatore.
Ha dato vita ad una rete di consulenti preparati professionalmente che bene stanno facendo in tante imprese.
Ha consentito, infine, ai datori di lavoro di ottimizzare l’organizzazione e l’erogazione della formazione dei propri dipendenti.
Un recente sondaggio eseguito da un importante soggetto formatore ha confermato il livello di gradimento, la qualità organizzativa e l’efficacia della formazione a distanza in video conferenza.
Nel biennio di pandemia, cosa ne sarebbe stato della formazione in sicurezza , senza l’uso di questa innovazione tecnologica?
Avremmo potuto consentire il regolare svolgimento delle attività produttive, la qualificazione dei consulenti per la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori?
Sicuramente no.
Ed ancora oggi, chi sarebbe in grado di organizzare un corso per preposti, Rls, A-Rspp o Coordinatori in aula senza porsi il problema degli insostenibili costi organizzativi anche in relazione al numero minimo di partecipanti?
Si potrà dire qualunque cosa ma la videoconferenza ha cambiato il modo di erogare i corsi e di parteciparvi.
Ha abbattuto i costi organizzativi e consentito a tante imprese di restare in regola con le norme, malgrado le difficoltà economiche.
Tornare indietro sarà impossibile.
Eppure, dinanzi a questi risultati, stiamo vivendo un periodo di grande incertezza, dovuto agli effetti delle disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19” e alla cessazione del cosiddetto “stato di emergenza” che aveva regolamentato l’uso di questa modalità in deroga agli Accordi in materia di formazione per la sicurezza.
Nel silenzio delle istituzioni centrali, i singoli organi di vigilanza sono chiamati ad interpretare i contenuti dell’Allegato V dell’ASR 17 luglio 2016 n.128 discriminando le modalità di erogazione secondo i principi di un provvedimento seppellito dai fatti.
Nella regione Sicilia, già si registra da parte di alcuni Spresal il tentativo di riportare indietro le lancette della storia, censurando la modalità in videoconferenza ove non espressamente prevista dagli accordi in Conferenza.
Di contro, nella stessa regione l’Assessorato alle Attività Produttive emana un decreto con cui estende sino al 31 dicembre 2022 la possibilità di erogare legittimamente la formazione a distanza per i corsi professionali per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti; i corsi professionali per agenti e rappresentanti di commercio; i corsi inerenti la professione di mediatore.
Tra incertezze e pregiudizi le nuove Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali semplificano le misure anti Covid ed offrono alle imprese nuovi strumenti per aumentare la propria produttività e l’occupazione.
È nostro dovere formare le persone, nel miglior modo possibile e nel pieno rispetto delle norme, per questo sollecitiamo l’uso della videoconferenza