Aifes firma CCNL per Dirigenti, Quadri, Impiegati e Operai Dipendenti di Enti, Cooperative e Imprese Sociali del “Terzo Settore, Sport e altri Enti senza scopo di lucro”,
Un altro successo nella strada della rappresentatività dei bisogni dei lavoratori e delle imprese.
Il “Terzo Settore”, ricordiamo, unisce l’obiettivo etico alla componente volontaristica , con la capacità di creazione di molte attività e posti di lavoro, economicamente compatibili.
Più precisamente il Terzo Settore è definito come il complesso degli Enti privati costituiti con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d’interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di promozione e scambio di beni e servizi, in coerenza con le finalità̀ stabilite nei rispettivi Statuti e Atti costitutivi.
Tale definizione, in termini di adempimenti finalizzati alla tutela della salute e della sicurezza potrebbe indurre in errore quanti sostenendo le finalità non lucrative e volontaristiche dell’attività svolta, in qualità di soggetti con capacità organizzativa e di spesa (datori di lavoro) ritengono di non considerare la previsione dell’art. 2 del Testo Unico della Sicurezza e quindi di non applicare le previsioni di legge.
Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.
Al lavoratore così definito è equiparato…il volontario, come definito dalla legge 1° agosto 1991, n. 266: “per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà”
Con la sottoscrizione di questo CCNL, le parti sociali interessate hanno espresso il proprio apprezzamento per il risultato raggiunto che focalizza l’attenzione non solo sulle tradizionali rivendicazioni economiche e di organizzazione del lavoro in termini di produttività ma anche sul tema della tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Un tema recentemente richiamato dal Presidente della Repubblica in occasione della “Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro”.
Ecco pertanto spiegato il valore della firma apposta da Aifes su questo importante strumento di regolazione sociale che mira ad aiutare le imprese a conoscere meglio le norme realizzando modelli di sicurezza integrata.
L’obiettivo che le parti sottoscrittrici si sono date è quello di contribuire in modo sensibile all’abbattimento di infortuni e malattie professionali.
A tal riguardo il ruolo di Aifes sarà fondamentale in quanto da supporto per la migliore formazione dei lavoratori, dei componenti del sistema di prevenzione e protezione e soprattutto dei datori di lavoro.
Quest’ultimo aspetto è oggetto di una vera e propria campagna di sensibilizzazione in quanto a parere di Aifes occorre urgentemente recuperare il gap formativo che oggi separa datore di lavoro e lavoratore.
Infatti, mentre a quest’ultimo sono richieste almeno 8 ore di formazione obbligatoria e successivamente aggiornamenti periodici, il primo opera senza la minima cognizione di causa.
Alla luce di ciò, come si può pretendere che vengano realizzate tutte le misure di prevenzione e protezione che sono richieste al datore di lavoro?
L’impegno assunto da Aifes è quello di assistere le imprese che adotteranno il contratto a realizzare progetti formativi di elevata qualità adeguati alle diverse lavorazioni operate e quindi alla diversità dei bisogni formativi richiesti, in un settore così variegato.
È noto a tutti come, nel mercato della formazione, è grande la difficoltà che i datori di lavoro incontrano nella scelta dei soggetti a cui affidarsi.
La verifica dei requisiti richiesti in capo al formatore e ancor più ai soggetti formatori non è cosa facile mentre è molto facile incorrere in sanzioni salatissime in caso di errato affidamento.
Ecco quindi chiaro l’obiettivo che Aifes, Cisal ed Anpit, solo per citare alcune delle parti si sono poste con la sottoscrizione del contratto collettivo