Spesso la movimentazione manuale dei carichi richiede una ripetitività tale da far emergere nel tempo alcune malattie professionali.
Per questo motivo, nel Testo Unico della Sicurezza, D. Lgs 81/2008, si analizzano e si valutano i rischi connessi alle suddette attività.
Per valutare tecnicamente i rischi dallo svolgimento di attività ripetitive, la norma Uni ISO 11228– parte terza, “Sovraccarico degli arti superiori in attività di movimentazione di bassi carichi ad alte frequenze”, utilizza una metodologia chiamata OCRA (Occupational Repetitive Actions).
Tale metodologia, analizza i rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori in attività di movimenti ripetuti, utilizzando un indice sintetico di esposizione, attraverso il quale viene individuata la fascia di rischio in cui si trova il lavoratore.
La tabella individua le fasce di rischio attraverso i colori (verde – rischio ottimale /accettabile, giallo – incerto/molto lieve, rosso- lieve/medio, viola- intenso) e le azioni volte a ridurre il rischio (ad esempio attraverso la sorveglianza sanitaria o la formazione).
Per le attività ripetitive come quelle svolte da un operaio addetto alla stiratura, da una commessa o da addetti all’assemblaggio, l’applicazione della metodologia OCRA deve basarsi su determinate variabili, come ad esempio, l’orario lavorativo, pause o svolgimento di altre attività non ripetitive, il numero delle azioni che si svolgono durante un ciclo e il numero delle volte in cui si ripete questo ciclo all’interno della giornata lavorativa, la posizione del braccio rispetto al piano di lavoro e se si utilizzano strumenti, oppure vengono svolti lavoro ad alta precisione.