Il documento di valutazione dei rischi, il DVR,
è un importante tassello della normativa sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e a confermarlo è, questa volta, la Sentenza della Cassazione Penale n.34311 del 20 Luglio 2018.
Riguardo alla Sentenza con la quale erano stati condannati per omicidio colposo l’amministratore delegato, il direttore dello stabilimento e l’Rspp, per un infortunio mortale di un operaio avvenuto durante la procedura di lubrificazione delle parti interne di una vasca di mescolamento in un impianto di betonaggio, sono state chiarite le principali responsabilità.
Quest’ultime riguardavano la mancata redazione da parte del datore di lavoro di un Dvr che contenesse i rischi legati al tipo di attività sopra indicata, valutata, oltretutto, ad alto rischio.
L’Rspp avrebbe, invece, dovuto preventivamente valutare e segnalare la situazione in oggetto.
Gli altri punti critici hanno riguardato l’utilizzo di inidonei dispositivi individuali di protezione e l’assenza di verifiche periodiche dell’efficienza delle sicurezze dell’impianto elettrico.
Infine, si ribadisce la necessità di un costante aggiornamento del Dvr, un documento in continua evoluzione, al fine di fronteggiare i cambiamenti aziendali per prevenire e proteggere i lavoratori dai rischi del mestiere.
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