Dal primo gennaio 2019 è ufficialmente entrato in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica, che ha portato non pochi problemi relativi alla privacy.
Difatti, il garante ha emanato il 15 novembre 2018 un provvedimento atto ad esercitare il proprio potere correttivo, come da regolamento europeo, per portare alla luce alcune criticità riscontrate nell’operato dell’Agenzia delle Entrate, tra cui:
- La mancata richiesta di consenso alla conservazione dei dati;
- responsabilità dell’Agenzia sulla conservazione dati e considerazioni sulle tecnologie utilizzate;
- la memorizzazione dei dati da parte dell’Agenzia effettuata archiviando informazioni non necessarie e pertanto, andando in contrasto con il principio di limitazione delle finalità, minimizzazione e riservatezza;
- mancata previsione di specifiche misure tecniche ed organizzative per assicurare il rispetto della privacy da parte della filiera del trattamento dei dati personali ai fini della fatturazione elettronica.
L’Agenzia delle Entrate, al fine di adeguarsi al provvedimento correttivo del garante, il 20 dicembre 2018 ha emanato un provvedimento con cui si vanno a modificare i provvedimenti del 30 aprile e del 15 novembre 2018.
I temi principali riguardano il consenso del contribuente per il servizio di consultazione, termini di cancellazione dei file memorizzati e conservazione dei dati in caso di mancato consenso.
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