La pericolosità nell’utilizzo delle scale portatili è ormai risaputa, soprattutto in ambito domestico per lo svolgimento di attività di manutenzione o attività di svago, seguito dall’ambito lavorativo.
Gli incidenti riguardano principalmente la stabilità della scala durante l’utilizzo e la resistenza strutturale durante le sollecitazioni cicliche.
Per cercare di ridurre i rischi di incidenti, nel 2015 un gruppo di ricercatori Inail, nonché ricercatori esterni all’istituto, hanno reso pubblici i risultati di valutazioni utili a prevenire gli infortuni derivanti dall’utilizzo di scale.
Il quaderno dal titolo: “nuovi strumenti per la valutazione dello scivolamento e ribaltamento delle scale portatili”, fornisce un contributo fondamentale per far sì che vengano fabbricate scale con un livello maggiore di sicurezza.
Oltre la normativa EN 131 – parte seconda, di giugno 2010, che non ha eseguito prove specifiche circa la stabilità e la resistenza strutturale delle scale, se non in maniera statica per quest’ultima, negli ultimi anni la normativa tecnica si è evoluta.
Ricordiamo ad esempio, la UNI EN 131-2:2017 riguardo le caratteristiche generali di progettazione, i requisiti e i metodi di prova per le scale portatili e la UNI EN 131-1:2019 riguardo le caratteristiche generali per la progettazione delle scale portatili.
Infine, in base ai dati sugli infortuni, nel periodo tra il 2000 e il 2007, Il sistema europeo di sorveglianza degli incidenti della Commissione Europea, DG SANCO, ha rilevato che:
- la percentuale più alta di incidenti interessa il sesso maschile di età compresa tra i 15 e i 59 anni;
- il 66% degli incidenti avviene in casa, principalmente per lavoro gratuito;
- Il 66% degli incidenti avviene ad altezze di oltre un metro, a causa di cadute/inciampo/salto/spostamento, causando lesioni maggiori relative a fratture e contusioni ad estremità inferiori e superiori del