Spesso le indagini effettuate a seguito di infortuni o malattie professionali evidenziano azioni insicure dovute ad una mancata o insufficiente formazione specifica sui rischi propri della mansione svolta dai lavoratori interessati dall’evento. Non è infatti un caso che il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, una volta imputato prevalentemente alla scarsa sicurezza intrinseca degli impianti tecnologici o delle attrezzature, di fatto è influenzato da una serie di concause, di cui una parte significativa è riferibile ai comportamenti.
L’impianto normativo e regolamentare che disciplina la materia, dal canto suo, introduce un’importante novità sul modo di intendere e fare formazione, privilegiando un approccio interattivo che comporti la centralità del lavoratore nel percorso di apprendimento. Tra le misure che promuovono la prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, l’attività di formazione dei lavoratori assume quindi un ruolo fondamentale proprio in quanto può modificare i comportamenti, riducendo (ma non eliminando del tutto!) così le occasioni di rischio. In questa direzione il concetto di formazione al quale AIFES si ispira da sempre, non si accontenta di portare il lavoratore a fare le cose giuste, ma mira a sviluppare una capacità di pensare ed agire in maniera flessibile al variare delle circostanze.
L’aggiornamento dei lavoratori, allora, può essere una concreta occasione per integrare la formazione tecnica di base ed agire sulle capacità dei lavoratori di fronteggiare il c.d. “rischio residuo”. Una corretta ed efficace interdipendenza e collaborazione dei soggetti chiamati a garantire la formazione, diventa quindi elemento fondamentale in questa mission che impegna non solo gli organismi centrali ma anche, se non soprattutto, quelli territoriali a partire dagli Organismi Paritetici Territoriali (OPT). Non è certo un caso, infatti, che AIFES abbia attivato un virtuoso percorso iniziato con l’adesione alla confederazione ANPIT (firmataria di innumerevoli CCNL), proseguito con la collaborazione con ENBIMS ed ENBIC (Ente Nazionale Bilaterale Confederale costituito ad iniziativa di CISAL, ANPIT ed altre associazioni di categoria) e culminato con il recente accordo interconfederale finalizzato a dare applicazione a quanto previsto dal D.lgs. 9 aprile 2008 n.8 e s.m.i., anche attraverso l’istituzione e la valorizzazione diffusa delle Rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza Territoriali e di sito produttivo.
La formazione di questa delicata figura sarà erogata in conformità all’art.22 dell’accordo interconfederale del 3/07/2012 ovvero attraverso AIFES, soggetto formatore ed associazione professionale riconosciuta dal MISE, in possesso di idonei registri professionali per i rappresentanti della sicurezza territoriali e di sito produttivo. Un’ulteriore conferma dell’affidabilità della nostra associazione e della sua capacità di connettersi con gli altri soggetti chiamati ad assicurare una formazione di qualità lì dove serve: nei luoghi di lavoro.
Il binomio “pariteticità e territorialità” diventa quindi asse portante e infungibile. Forti di questa consapevolezza, abbiamo intenzione di sostenere con forza una sempre più estesa ramificazione degli OPT, investendo sulla sperimentata professionalità e disponibilità di tutte le nostre articolazioni territoriali. Si tratta di una sfida importante ma alla nostra portata, per dotarci sempre più di organismi snelli, professionali e di immediato riferimento, per programmare, in uno specifico ambito territoriale e/o produttivo, le necessarie e specifiche attività formative, elaborare e raccogliere buone prassi per la prevenzione degli infortuni, sviluppare azioni per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro ed assistere le imprese nell’attuazione degli adempimenti di sicurezza, nell’ambito del perimetro definito anche dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato all’unità produttiva.