La campagna europea 2018-2019 ci ricorda che la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori è un fattore predominante soprattutto quando si tratta di agenti chimici e sostanze pericolose
L’assorbimento di un prodotto chimico consiste nel suo passaggio dall’ambiente esterno all’interno dell’organismo attraverso pelle, vie respiratorie, bocca e apparato digerente.
Gli agenti chimici possono penetrare anche attraverso la pelle intatta, in quanto alcune sostanze chimiche si sciolgono bene nei grassi, oltre che dalla presenza di piccole ferite o abrasioni, da un’abbondante sudorazione o da una elevata temperatura esterna.
Vi è quindi la necessità, in presenza di sostanze pericolose, ma anche di rischi “residui”, dell’uso di dispositivi di protezione individuale.
Tutto questo è chiarito dal d.lgs. 81/2008 che distingue le misure di carattere generale(art.224) da quelle di carattere specifico(art.225) e la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto a quelle di tipo individuale(art.15)
In conclusione, la tipologia di interventi per il contenimento dell’esposizione ad agenti chimici può essere, quindi, di diversa natura, ma il ricorso ai DPI è necessario solo se le altre misure non garantiscono la protezione dei lavoratori.