Il rapporto raccoglie il risultato di una pluralità di analisi realizzate sui dati 2013 dell’indagine ISTAT sulla salute a proposito di condizioni di salute, prevenzione, assistenza sanitaria, nonché gli approfondimenti su alcuni gruppi vulnerabili e particolari strumenti per la programmazione sanitaria.
Grazie alla comparabilità con le precedenti edizioni dell’indagine è stato possibile valutare il trend temporale di questi indicatori a cavallo della crisi economica.
Nonostante la recessione, sembrano migliorare gli indicatori di salute soggettiva, salute fisica e disabilità, mentre peggiora il disagio mentale, in particolare tra la popolazione giovane e adulta, soprattutto maschile, più coinvolta dall’emergenza occupazionale del periodo di crisi.
Nell’ambito della prevenzione si conferma la presenza di nette differenze fra i gruppi sociali e tra le aree territoriali negli stili di vita poco salutari: abitudine al fumo, eccesso di peso e inattività fisica.
Per gli altri livelli di prevenzione, come l’accesso agli screening dei tumori femminili, si riducono gli svantaggi nell’accesso a questi servizi nelle aree meridionali, grazie all’estensione dei programmi di screening alle regioni del Sud.
Sul versante sanitario, la monografia propone nuovi e originali spunti per comprendere meglio i motivi per cui l’offerta non incontra la domanda, i fattori che inducono il ricorso al privato e all’eventuale rinuncia alle cure.
Si evidenziano lunghi tempi di attesa per le persone socialmente svantaggiate che hanno meno risorse e capacità nel trovare risposte adeguate nei tempi necessari a rispondere ai propri bisogni di salute.
A cura di Giuseppe Costa, Roberta Crialesi, Alessandro Migliardi, Lidia Gargiulo, Gabriella Sebastiani, Paola Ruggeri e Francesca Menniti Ippolito
2016, v, 288 p.
Fonte: istituto superiore di sanità