In questa intervista, l’arch. Fernando Cordella (Anppe VVF) fa il punto della situazione riguardo la contaminazione delle aree colpite dal terremoto del 24 agosto 2016
D: Nelle aree colpite dal terremoto del 24 agosto e successivi è stata rilevata la presenza di agenti contaminanti (amianto, fertilizzanti, pesticidi, ecc.) ed esiste una mappatura delle aree contaminate?
R: “In ogni scenario emergenziale la presenza di agenti contaminanti è sempre una minaccia per gli operatori del soccorso ed in particolare per i Vigili del Fuoco. Nei terremoti, a causa dei crolli incontrollati, tutto viene amplificato. I crolli diffusi delle strutture di varia natura comportano un aumento di agenti contaminanti ed in particolare l’ampia area di danno, venutasi a creare con i terremoti del 24 agosto e del 26/30 ottobre, che ha portato a crolli diffusi, ha rallentato notevolmente la creazione delle mappe di aree contaminate. Comunque la criticità è stata trattata già dalle prime ore, appena lo scenario è stato definito, questo grazie al lavoro continuo delle squadre specializzate dei Vigili del Fuoco.”
D: Quali precauzioni e quali misure di sicurezza hanno adottato I vigili del fuoco e tutti gli operatori che sono intervenuti rimuovendo le macerie durante le operazioni di soccorso?
R: “Già dal precedente terremoto dell’Aquila, i Vigili del Fuoco si sono dotati di piani operativi di protezione per i propri operatori. La maggiore criticità è nelle prime ore dell’emergenza, successivamente le procedure sono ben definite, bisogna che ci sia la protezione delle vie respiratorie con autorespiratori, una protezione dalle polveri e dalle fibre con tute monouso categoria 3 tipo 4 e guanti per la manipolazione di soggetti inquinanti. Per le polveri ed i fumo prodotti durante le operazioni di rimozione e selezione, dove era possibile, si è irrorato abbondantemente con acqua.”
D: Si è in grado di stabilire i tempi di esposizione con gli agenti contaminanti impiegati durante gli interventi?
R: “La particolarità degli interventi, in particolare nelle prime ore, quando si è concentrati al salvataggio di persone fa sì che vengano trascurati alcuni rischi, tra cui quello del rischio agenti contaminanti. Nelle ore successive invece si passa ad un’attenta analisi dei rischi, seguita anche da una attenta valutazione. Nello scenario terremoto e quindi con crolli diffusi si è accertato la presenza di residui di fibrocemento presenti nei serbatoi idrici, negli elementi di copertura di tetti e/o pensiline e nelle canne fumarie, questo per quanto riguarda le costruzioni, poi si aggiungono i rifiuti speciali presenti normalmente nei centri abitati.”
D: Per le figure in questione è stato previsto un piano di controllo sanitario?
R: “Il controllo di tutto il personale dei Vigili del Fuoco avviene periodicamente con visite legate al libretto Individuale sanitario e accertamenti sanitari puntuali. Uno dei nostri obiettivi come ANPPE VVF è quello di far intensificare i controlli al personale che è stato più a rischio tipo USAR e NBCR ed anche fornire a coloro che sono intervenuti per primi un supporto psicologico.”
D: È stata verificata la quantità di Amianto e/o altri agenti contaminanti presenti tra le macerie e lo stato di conservazione?
R: “Squadre NBCR (nucleare, biologico, chimico e radiologico) con speciali strumentazioni e personale specializzato in sistemi informativi territoriali hanno avviato, subito dopo la prima forte scossa, le misurazioni di livello di concentrazione dell’agente contaminati valutando i livelli di esposizione di personale e mappando su carte tematiche. Questo processo porta a stabilire una priorità negli interventi ed anche ad una maggiore sicurezza nelle situazioni più critiche.”
D: Ci sono luoghi pubblici, attività produttive ed altro che devono essere decontaminati o bonificati con urgenza?
R: “Nella prima fase ci si è concentrato intervenire per assistenza alla popolazione, al recupero beni ed al miglioramento della viabilità. Solo successivamente si è passati ad altri tipi di edifici come luoghi pubblici. L’azione nei luoghi pubblici e nelle attività produttive ha bisogno di una pianificazione e si aspettano dei protocolli ben precisi anche con ditte specializzate.”
D: Sono iniziate le operazioni di rimozione degli agenti contaminanti?
R: “Una volta svolto il monitoraggio e quindi la mappatura, si può predisporre un piano operativo anche per le operazioni di rimozione degli agenti contaminanti che può essere fatto con ditte specializzate e certificate.”
D: Le Istituzioni si stanno già occupando della problematica?
R: “Per le proprie competenze i Vigili del Fuoco stanno operando intensamente già dalle prime ore ed è chiaro che è stata affrontata subito la problematica, stanno agendo anche altre forze dell’ordine e autorità giudiziaria ognuno per le proprie competenze.”
D: È stato già redatto il Piano della Valutazione dei Rischi per il piano di prevenzione?
R: “Come già detto in precedenza, I Vigili del Fuoco già con il terremoto dell’Aquila hanno affrontato l’argomento, per poi passare a quello dell’Emilia, dove i crolli hanno interessato anche attività commerciali. Il problema principale risiede nella difficoltà delle prime ore, dove tutte le procedure che vengono adottate in situazione di “pace”, rischiano di non essere completamente osservate perché l’obiettivo principale è salvare le vite umane. Non si è in grado di conoscere lo scenario appena si arriva sui luoghi dei crolli e delle distruzioni, figuriamoci adottare una valutazione dei rischi. L’obiettivo quindi è quello di equilibrare l’azione del rischio con l’agire in massima sicurezza. Ed è per questo che, come ANPPE VVF (associazione sindacale del personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco), chiediamo da tempo l’estensione dei benefici sul trattamento pensionistico per i lavoratori esposti all’amianto e inserimento dei Vigili del Fuoco nelle categorie usuranti.”